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mercoledì 1 gennaio 2020

Natale a Parma

Con l’arrivo dell’inverno Parma acquisisce un fascino particolare: i mercatini di Natale sono la scusa perfetta per un weekend da vivere tra città, campagna e Appennini, scegliendo mete originali e affascinanti. Un viaggio che alterna una dimensione più rilassata, tra coccole e relax davanti al camino, all’esplorazione di borghi medievali, castelli, ville e case patronali, che nascondono al loro interno relais, agriturismi e ristoranti d’eccellenza.
 A dicembre, quando la nebbia sfuma romanticamente il panorama e il freddo si fa pungente, la campagna intorno a Parma si trasforma in un paesaggio da fiaba. E così, l’avvicinarsi delle festività diventa la scusa perfetta per un weekend lontano dai ritmi pressanti della città e dalla routine lavorativa: un regalo di Natale in anticipo.
Valgono sicuramente una gita fuoriporta i Mercatini di Natale 2019 in programma tutte le domeniche, dal 24 novembre al 29 dicembre, in piazza Ghiaia: idee regalo, decorazioni, artigianato, vintage, degustazioni di street food e musica live nelle strade, oltre a tanti laboratori creativi per i bambini. Tra i molti eventi per bambini, il Gastronomy Hub a loro dedicato tutti i weekend presso l’ex-Palazzo della Provincia con laboratori di Natale per giocare e cucinare dalle 15.30 alle 18. Ma la domenica più magica resta quella dell’8 dicembre, con l’inaugurazione della stagione invernale, alle 18.00, in piazza Garibaldi: non manca nulla, dal rito dell’accensione dell’albero di Natale al conto alla rovescia, dal coro dei bambini al profumo dei dolci delle feste. E per scoprire il cuore della città, un fiammeggiante trenino natalizio parte da Piazza Garibaldi, percorre il centro e il quartiere Oltretorrente per poi fare ritorno in piazza.
Approfittando di una visita a Parma si può partire alla scoperta dei dintorni, tra la pianura e gli Appennini. Nella Città Creativa UNESCO per la gastronomia, terra di prosciutti e parmigiano, non troviamo solo delizie per il palato: possiamo andare a caccia di tesori architettonici, esplorare castelli – con tanto di fantasmi –, e trovare ospitalità in dimore dal fascino rustico, rocche medievali, agriturismi dove gustare i prodotti del luogo. Luoghi perfetti per riscoprire il “lato cozy” della vita, tra camini accesi e luci soffuse, dove tutto è comodità, comfort, morbidezza. Alternando il relax più profondo alle escursioni nel territorio.

Coccole, castelli e caminetti accesi

Comincia un tour tra i borghi medievali e gli hotel, B&B e agriturismi soci di Parma City of Gastronomy, il club di prodotto che riunisce le eccellenze del territorio.
Si parte dal borgo di Bardi, piccolo gioiello. La sua fortezza, meta di accaniti ghost hunter e appassionati di fantasmi, è arroccata da più di mille anni su uno sperone di roccia, con una sola via di accesso. Si possono percorrere i camminamenti di ronda, ammirare il cortile d’onore, la piazza d’armi, le segrete. Rimanendo tra antichi edifici medievali recuperati si alloggia presso Le Sei Dame, location perfetta per un film di cappa e di spada, un luogo dall’atmosfera fatata. Il suo ristorante, Le Due Spade, propone pasta fresca, funghi, tartufi, parmigiano reggiano, spalla cotta e in generale il meglio del territorio, oltre a vantare una bella cantina di vini. Tutto intorno, si possono fare escursioni naturalistiche e passeggiate nei boschi della Valceno.
Ci spostiamo a Tizzano, dove varchiamo la soglia dell’agriturismo biologico e B&B Casanuova. Qui il calore del grande camino in sala invita a fermarsi e scoprire come i prodotti della serra si trasformano in ricette. I proprietari allevano con passione galline romagnole, producono il miele con le loro api, preparano tipici piatti montanari con tortelli, paste, cacciatore, cinghiale, funghi, salumi, rispettando il criterio della stagionalità. L’atmosfera accogliente e familiare si respira anche nelle camere e nella sala comune per la lettura, la conversazione e i giochi di società. Nei dintorni si consiglia di visitare, con una piacevole passeggiata, la Rocca di Belvedere, antico castello tra le frazioni di Rusino e Moragnano, e la Pieve romanica di San Pietro in località Costa.
Direzione Lesignano dei Bagni: avanzando tra boschi balsamici – il segreto aromatico del prosciutto locale, siamo in zona Langhirano – si oltrepassa la Badia di San Michele Cavano per trovare la Locanda del Sale. Pavimenti in cotto, camini e stufe restituiscono un’atmosfera autentica. La giovane coppia di osti è pronta a raccontare il territorio attraverso i piatti che serve in tavola: le materie prime provengono dalle piccole aziende agricole, dalle cantine, dai caseifici e dai prosciuttifici di prossimità. In zona, all’interno del parco Barboi, c’è anche il Podere Cristina, azienda agricola biologica che valorizza la biodiversità. In particolare, oltre all’orto con le verdure di stagione, c’è un piccolo allevamento di galline romagnole ovaiole. Bonus: il piccolo maneggio con cavalli “bardigiani”, l’ideale per un battesimo della sella.
In posizione dominante sulle colline, tra boschi di querce, ecco il castello e il borgo di Tabiano, che insieme compongono un unico complesso fortificato. Questo luogo ricco di storia è stato recuperato e trasformato in relais di charme con stanze, suite e appartamenti posizionati nella torre di guardia, nella parte fortificata del borgo e nelle antiche case rurali in pietra e mattoni, arredati con mobili antichi e artigianato. Un ristorante, l’Antico Caseificio, ha trovato posto dove, per oltre 200 anni, è stato prodotto il Parmigiano Reggiano. Chi cerca relax trova due centri benessere, uno ricavato in una grotta naturale e l’altro in una casa nel bosco, nel giardino segreto sotto le mura. L’Antico Borgo di Tabiano Castello è un mirabile esempio di recupero conservativo, capace di mantenere intatto il fascino del luogo.
Ultima tappa, Sala Baganza, un territorio ricco di sorprese – dalla Rocca Sanvitale, con il suo giardino settecentesco e i suoi affreschi, alla Pieve di Talignano, dai calanchi di Maiatico ai boschi di Carrega. Qui si può soggiornare in un complesso unico come la Corte Finzi, all’interno del casinetto settecentesco adiacente alla villa patronale, tra arredi restaurati e atmosfere dense di storia. Tra le proposte, i corsi di cucina per imparare i segreti della tradizione emiliana. Nel cuore dei boschi di Carrega, poco fuori dal paese, c’è I Pifferi: un’antica stazione di posta risalente all’epoca di Maria Luigia è stata trasformata in un ristorante sicuramente tra i più apprezzati del parmense. Infine, inoltrandosi tra gli alberi, ci si imbatte piacevolmente nel B&B Il richiamo del Bosco, circondato da oltre 1000 ettari di castagni, faggi e querceti. Ogni soluzione, dai materiali, legno e pietra, all’alimentazione energetica con fonti rinnovabili, fino agli arredi, pezzi unici di artigianato realizzati con materiali di recupero, è stata progettata in un’ottica di sostenibilità.

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